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Ansia da prestazione, cos’è e i rimedi.

Quando si parla di ansia da prestazione la prima cosa che viene in mente è quel tipo di ansia legata alla performance sessuale; in realtà l’ansia da prestazione può riferirsi ad ogni tipo di performance in cui è presente il timore di fallire in un determinato compito e di non raggiungere l’obiettivo che ci si prefigge.

Tipologie di ansia da prestazione

Gli stimoli esterni  che possono scatenare  quella che definiamo ansia da prestazione sono molteplici ed essa può presentarsi nei più svariati ambiti, non solo quello sessuale.

Per semplicità, definiremo qui l’ansia da prestazione in base al contesto in cui emerge , premettendo che, in un’ottica gestaltica,  l’ansia ha sempre e comunque a che fare con  la relazione e con una interruzione di contatto come verrà spiegato più sotto.

A seconda del contesto quindi, troveremo l’ansia da prestazione relazionale, da prestazione scolastica, lavorativa, sportiva e sessuale.

L’ansia da prestazione che potremmo definire relazionale è caratterizzata dalla continua ricerca di stima da parte degli altri e nasconde la paura di non essere all’altezza di un compito. Solo attraverso l’accettazione sociale chi prova questo tipo di ansia ha la sensazione di accrescere  la propria autostima. In caso di giudizi negativi la considerazione di sé viene completamente demolita. Se non trattata adeguatamente, l’ansia da prestazione relazionale può  evolvere in sintomatologie di maggiore gravità quali attacchi di panico e fobia sociale che nel tempo costringono chi ne è affetto ad evitare ogni contatto con le persone.

L’ansia da prestazione scolastica, così come quella lavorativa e sportiva, si traduce nella paura di non essere all’altezza dei compiti assegnati o dei risultati da raggiungere, siano essi esami da superare, partite da vincere o colloqui di lavoro.

L’ansia da prestazione sessuale può riguardare  indistintamente uomini e donne ed è caratterizzata dalla  paura di deludere il partner e/o di non essere all’altezza delle sue aspettative. Il turbine di pensieri negativi che anticipano un “fallimento”  contribuiscono  a caratterizzare l’esperienza sessuale come un’esperienza spiacevole,  fonte di sensazioni ed emozioni connotate negativamente.

La Psicologia dietro l’ansia da prestazione

Queste tipologie di ansia da prestazione hanno tutte una caratteristica in comune: la paura di sbagliare e la presenza di pensieri orientati all’insuccesso.

Se volessimo provare a definire  cosa è esattamente  l’ansia potremmo dire che è la paura della paura. Infatti, mentre la paura, che connota l’istinto di fuga così come definito dall’etologia,  è necessariamente connessa alla sorgente del pericolo (se così non fosse non funzionerebbe come meccanismo di salvataggio), l’ansia si connota spesso come un misterioso evento interiore. Come scrive a questo proposito Paolo Quattrini, l’ansia “è il segno di una fuga interiore , una fuga non tradotta sul piano fisico, (…)una fuga nascosta, che non deve essere notata, una fuga non permessa”. In questo senso l’ansia diventa il sintomo della repressione dell’istinto di fuga in una determinata circostanza che comporta conseguentemente un’alterazione del rapporto con la realtà. L’ansia si configura come un’istinto che si rivolge contro se stesso: la persona , invece di reagire alla paura con una forza antagonista come per esempio la rabbia (che svilupperebbe  a sua volta determinazione verso il proprio obbiettivo, compito ecc.) , si oppone a questa con la paura stessa , generando una sorta di sovrapposizione di allontanamenti , una specie di fuga al quadrato.

A livello del pensiero si sviluppa una sorta di auto sabotaggio in cui  i pensieri di insuccesso prendono il sopravvento e si verifica quello che in psicologia si chiama “la profezia che si auto avvera” . La persona agisce in modo tale da produrre esattamente quello che temeva si avverasse, innescando  così un circolo vizioso che,   con l’accumularsi di una sconfitta dietro l’altra, va a minare l’autostima e la fiducia in sé.

Ansia da prestazione, i sintomi

I sintomi dell’ansia da prestazione sono principalmente stress, irritabilità ed insonnia che aumentano d’intensità all’avvicinarsi della “prova” da affrontare. Il protrarsi di questa condizione può esitare anche nella comparsa di attacchi di panico. E’ evidente quindi come  le conseguenze dell’ansia da prestazione possono  ripercuotersi sul normale svolgimento della vita della persona, andando ad incidere direttamente sul modo stesso in cui questa si relaziona e arrivando anche a coinvolgere ogni area della vita.

Nel caso di ansia da prestazione sessuale una persona può sviluppare sia disturbi del desiderio, sia anorgasmia o, nei maschi,  eiaculazione precoce  e disfunzione erettile.

Cause e terapia

Rispetto a quanto detto sopra sul meccanismo dell’ansia è importante comprendere che non può essere trattata come una semplice paura-fuga ma che bisogna andare a ricercare lo strato emozionale più profondo. L’elaborazione di questo complesso stato d’animo necessita quindi l’individuazione della fuga che c’è dietro alla fuga: attraverso il lavoro psicoterapeutico la persona può essere aiutata a sviluppare consapevolezza rispetto a cosa ha “paura di temere” ,  in modo tale che possa trasformare l’ansia in  paura del contatto con qualcosa di specifico,  vera minaccia da cui la persona si difende.

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